Il tuo bagno è a norma di legge? Scopriamolo insieme! | Boleco

list Normative & Agevolazioni

Quali normative tenere in considerazione per verificare se un bagno è a norma?

Dovrete attenervi alle norme igienico-edilizie e di sicurezza relative agli alloggi ad uso abitativo che esistono a livello nazionale e comunale:

  • il Decreto Ministeriale Sanità del 5 luglio 1975 che disciplina a livello nazionale su questa materia, fornendo disposizioni sull’altezza minima da rispettare, sulla superficie abitabile minima, sulla ventilazione meccanica, etc.
  • il Regolamento Edilizio del Comune in cui si trova l’abitazione. Questo regolamento viene emanato da ogni Comune sulla base della legislazione nazionale e regionale ed è fondamentale consultarlo per tutto quello che concerne l’aspetto “architettonica” di edifici e singoli locali.
  • La Norma CEI 64-8 e la variante V3 alla Norma CEI 64-8 che stabiliscono le prestazioni minime di un impianto elettrico domestico e prescrivono l’installazione di un numero minimo di punti presa e di punti luce in base al tipo di locale, alla dimensione, etc.

 

Quali sono le misure di un bagno a norma?

In realtà la legge nazionale non specifica una superficie minima o massima per la stanza da bagno, mentre ne fissa l’altezza minima prevista che è di 2 metri e 40 cm. Il Decreto inoltre stabilisce alcuni requisiti igienico-sanitari da rispettare, ad esempio dispone che la stanza da bagno sia fornita di una apertura all’esterno per il ricambio dell’aria (in alternativa deve essere dotata di impianto di aspirazione meccanica) e precisa che all’interno di ogni abitazione “almeno una stanza da bagno deve essere dotata dei seguenti impianti igienici: vaso, bidet, vasca da bagno o doccia, mobile bagno o lavabo a colonna o freestanding”.

Se invece vi interessa conoscere le misure che il vostro bagno deve avere per essere considerato a norma, dovrete consultare il Regolamento Edilizio del Comune in cui si trova la vostra abitazione. Infatti, queste normative variano molto, ci sono Comuni che non stabiliscono dimensioni minime per il bagno ed altri che le fissano in modo preciso e possono variare a seconda della destinazione d’uso del bagno (principale o secondario).

Molti Comuni disciplinano anche sulla disposizione dei bagni all’interno della casa (in particolare è importante rispettare la divisione ed il distanziamento tra bagno e cucina) e la necessità di includere un antibagno che separi le zone; in questo divisorio è spesso possibile installare un lavabo.

 

Quali solo le distanze minime da rispettare tra i sanitari?

Come abbiamo detto in precedenza, la normativa nazionale stabilisce che almeno una stanza da bagno all’interno dell’abitazione deve contenere tutti i sanitari (vaso/wc, bidet, vasca da bagno o doccia e mobile bagno o lavabo), non solo le normative prevedono anche prescrizioni specifiche riguardanti la disposizione dei sanitari e la distanza che separa questi elementi. Il rispetto di queste regole non deve essere considerato secondario perché può davvero fare la differenza tra avere un bagno a norma ed avere bagno fuori norma.

Le disposizioni prevedono che i sanitari siano disposti su due lati lasciando però un passaggio di minimo 55 centimetri tra i sanitari disposti sui due lati del bagno. Esistono poi obblighi specifici pensati per rendere il bagno confortevole e vivibile, queste disposizioni regolano quindi le distanze minime da rispettare tra i sanitari:

  • tra il wc e il bidet devono esserci almeno 20 cm;
  • tra il bidet e la doccia devono esserci almeno 20 cm;
  • tra il wc e la doccia possono esserci anche 10 cm;
  • tra il bidet ed il lavabo sono sufficienti 10 cm;
  • tra il wc e il lavabo possono esserci 10 cm;
  • il wc deve essere installato ad almeno 15 cm dal muro;
  • il bidet deve essere installato ad almeno 20 cm dal muro;
  • tra due lavabi ci devono essere almeno 10 cm;
  • tra il lavabo e la doccia o la vasca occorrono almeno 5 cm.

 

Le finestre in un bagno a norma

Anche per quanto riguarda le finestre esistono precise disposizioni da seguire: in un appartamento di piccole dimensioni (fino a circa 70 metri quadri) è possibile che il bagno non abbia finestre, in questo caso deve però essere munito di aerazione meccanica. Invece, in appartamento di dimensioni maggiori, il bagno deve avere tassativamente illuminazione e aerazione diretta. Ricordate che i lucernari per essere contati come finestre, devono potersi aprire.

 

Sicurezza ed impianti elettrici in un bagno a norma

Secondo quanto stabilito come standard minimo (classificato al livello 1 dalla Variante V3 alla norma CEI 64-8) per il bagno devono essere previsti almeno 2 punti presa e 2 punti luce. La normativa stabilisce inoltre che almeno uno degli interruttori dei punti luce presenti nella stanza deve essere posto vicino dell’ingresso, non viene però specificato se internamente o esternamente alla stanza.

Per quanto riguarda la sicurezza contro i contatti elettrici (diretti e indiretti), i bagni e tutti i locali che contengono docce devono essere classificati come luoghi a rischio aumentato, e in base a questa classificazione andranno adottate misure particolari per tutelare le persone. La normativa individua 4 zone di pericolosità caratterizzate da un pericolo decrescente:

  • zona 0: interna alla vasca da bagno o al piatto doccia;
  • zona 1: che si sviluppa partendo dalla superficie verticale circoscritta alla vasca o al piatto doccia e proseguendo per una altezza di 2,25 m;
  • zona 2: compresa fra la zona 1 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione della zona 1, distante 0,6 m, per un’altezza di 2,25 m;
  • zona 3: compresa fra la zona 2 e una superficie verticale parallela alla superficie di delimitazione esterna della zona 2, distanza 2,4 m per un’altezza di 2,25 m.

 

Eccezioni e curiosità

Se decido di ristrutturare il bagno, devo sempre rispettare tutte le prescrizioni citate prima?

La risposta è no, infatti se l’intervento di ristrutturazione è limitato al rinnovamento del suo volume interno e non ne altera forma e dimensioni (ad esempio se decidete di cambiare mobilio o sanitari) non sarete tenuti ad adeguare l’intero bagno non in regola alle prescrizioni della normativa.

Esistono prescrizioni anche per i materiali di rivestimento di soffitti e pavimenti?

Le normative fanno riferimento anche ai rivestimenti che devono essere utilizzati all’interno della stanza da bagno, specificando che un bagno per essere considerato a norma deve avere superfici lisce, lavabili e impermeabili, questo per garantire pulizia e igiene.

Il rispetto delle prescrizioni per i bagni accessibili ai disabili è obbligatorio nelle abitazioni?

Il bagno accessibile ai disabili è obbligatorio solo negli edifici pubblici o negli esercizi commerciali come bar e ristoranti. Tuttavia, chi abita con un parente anziano o invalido dovrebbe dotarsi di bagni per disabili in casa perché oltre a facilitare la cura della persona ne garantisce anche la sicurezza. Molti si spaventano quando pensano a un intervento di questo tipo, in realtà bastano alcuni accorgimenti per trasformare un servizio igienico di adeguate dimensioni in un bagno accessibile anche ai disabili in sedia a rotelle, senza la necessità di acquistare sanitari speciali o stravolgere radicalmente il bagno di casa propria. Nel caso in cui vogliate approfondire l’argomento la Norma che contiene le prescrizioni e i regolamenti per i bagni accessibili ai disabili è la legge n.13 del 9 gennaio 1989.

   

Per approfondimenti sull'argomento scrivici in chat!

Domenica Lunedi Martedì Mercoledì Giovedi Venerdì Sabato Gennaio Febbraio Marzo Aprile Può Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre
close Il tuo carrelo

Registrati

Hai già un account?
Entra invece o Resetta la password